Obiettivo dell’età matura: il minimalismo assoluto, totalitario, pervasivo. Ritrarsi. Chiusura e apertura al mondo in un senso del tutto nuovo, non più in contraddizione, finalmente.
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Invece del nulla, un mondo allucinatorio in cui spazi, persone, oggetti e situazioni si riproducono sempre uguali e sempre diversi, slegati da ogni senso e senza alcuna finalità. Non poi tanto diverso dalla vita reale, si direbbe, se non fosse che niente è vivo, niente è legato a niente, e la soggettività, immobile e inerme, è un pallido riflesso della teoria infinita, eterna, di visioni incontrollabili, un sogno da cui non è possibile svegliarsi.
Ma le analogie permangono, e la radicalità del nulla, al confronto, resta sempre preferibile, la sua essenzialità, semplicità, insuperata…
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Niente di tutto ciò è accessibile: come sempre, solo lo è l’ordinaria inaccessibilità della vita reale…
Concordo; e la scrittura, non un vezzo, non un narcisistico esercizio, è lo strumento per portare a definitiva consapevolezza quest’esperienza del nulla che tutto sottende.